COLLOCAMENTO MIRATO E CATEGORIE PROTETTE IN 8 PARAGRAFI

Quanto avremmo vissuto meglio  se tutta la nostra Costituzione fosse stata attuata!

 Con l’articolo 1 della Costituzione repubblicana che recita.

“L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”.

” lLa Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro in quanto il lavoro è una funzione che concorre al progresso materiale e spirituale della società” (vedi art. 4 Cost).

Il lavoro è fondamento della Repubblica perché ogni individuo può provvedere a se stesso, provare gioia nel vivere e contribuire alla vita economica e sociale della comunità. Questa possibilità è riconosciuta a tutti in una società civile che considera e valorizza le possibilità delle persone piuttosto che i loro limiti.

La legge 68/99 dal titolo “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” indica le modalità di promozione ed attuazione di quello che inizialmente venne definito collocamento obbligatorio, che valutava i limiti del lavoratore disabile; mentre oggi viene chiamato collocamento mirato poiché le caratteristiche che vengono prese in considerazione, per integrare i disabili al lavoro, sono  le loro capacità e pregi. Il fine del collocamento mirato è di valorizzare queste competenze e aiutare a specializzarsi in una determinata mansione. 

1 CATEGORIE PROTETTE

Per chi, a causa della presenza di particolari condizioni di salute, risulta svantaggiato nel trovare un’occupazione, lo Stato riconosce il diritto ad  una corsia preferenziale per l’assunzione agevolata. Questi soggetti quindi vengono considerati «categorie protette».

Per far parte  delle categorie protette una apposita commissione (nominata dalla ASL) deve aver accertato una incapacità lavorativa che sia pari o superiore al 46%; al fine del riconoscimento presso le «categorie protette» è necessario il rilascio della certificazione sottoscritta dalle commissioni apposite delle Aziende Sanitarie Locali (ASL).

2 COME FUNZIONA IL COLLOCAMENTO MIRATO PER I DISABILI.

Per garantire alle categorie protette il diritto a una corsia preferenziale di assunzione sono stati introdotti, per le aziende, alcuni obblighi di assunzione di una percentuale minima di categorie protette nel loro organico. Questa percentuale varia in base alle dimensioni e al numero di lavoratori dell’azienda stessa come segue:

  • le aziende da 15 a 35 dipendenti devono assumere nel loro organico aziendale almeno un soggetto appartenente alle categorie protette;
  • le aziende da 36 a 50 dipendenti devono assumere almeno 2 lavoratori appartenenti alle categorie protette;
  • per le grandi aziende che hanno più di 50 dipendenti, i lavoratori appartenenti alle categorie protette da assumere devono essere almeno pari al 7% dei lavoratori occupati.

Va precisato che non rientrano nel calcolo i dirigenti, il personale con contratto a tempo determinato, di apprendistato o gli addetti al telelavoro. Nel momento in cui viene comunicato l’obbligo assunzione disabili, il datore di lavoro deve presentare la richiesta di assunzione entro e non oltre 60 giorni. Le aziende che non si adoperino al rispetto di tale obbligo sono soggette a sanzioni amministrative.

3 AGEVOLAZIONI ED ESONERI PER LE AZIENDE CHE ASSUMONO PERSONE APPARTENENTI ALLE CATEGORIE PROTETTE

Per le aziende che assumono soggetti appartenenti alle categorie protette sono previste delle agevolazioni particolari, quali:

  • fino a 8 anni di fiscalizzazione dei contributi previdenziali e assistenziali per l’assunzione di lavoratori con una percentuale di invalidità oltre il 79%;
  • fino a 8 anni di fiscalizzazione dei contributi previdenziali e assistenziali per l’inserimento di lavoratori con un handicap intellettivo e psichico;
  • fino a 5 anni di fiscalizzazione del 50% per l’inserimento in azienda di lavoratori con una percentuale di invalidità compresa tra il 67 e 79%;
  • rimborso parziale delle spese sostenute per adeguare il posto di lavoro a soggetti con percentuale di invalidità superiore al 50% o per predisporre tecnologie finalizzate al telelavoro.

4 CATEGORIE PROTETTE: COME AVVIENE L’ASSUNZIONE?

Chiarito che le categorie protette hanno diritto all’assunzione in determinati casi, sorge il dubbio circa le modalità d’inserimento di tali lavoratori. Sul punto, l’assunzione può avvenire in due modi:

  • per chiamata nominativa, individuando direttamente il lavoratore da assumere;
  • per chiamata numerica attraverso le liste del Centro dell’Impiego.

Per quanto riguarda, invece, gli Enti pubblici, le modalità di assunzione possibili sono la selezione e la successiva graduatoria tramite il Centro per l’Impiego, oppure un concorso pubblico organizzato dall’Ente. Le graduatorie si costituiscono tramite le liste di collocamento mirato.

 5 COSA SONO LE LISTE DI COLLOCAMENTO MIRATO “CPL” ?

Le liste di collocamento mirato sono elenchi pubblici che il Centro per l’Impiego di ogni provincia si occupa di redigere. Esse sono costituite da graduatorie che raggruppano tutte le disabilità e gli individui disabili che, per usufruire del collocamento mirato,  devono obbligatoriamente esservi iscritti. I criteri secondo i quali vengono stilate le posizioni in graduatoria sono:

  • anzianità di iscrizione ad una determinata lista;
  • fascia economica;
  • familiari a carico;
  • difficoltà di locomozione;
  • ulteriori elementi decisi dalla regione, a seconda delle capacità richieste.

Fino a qualche anno fa era fissato il limite di 55 anni, entro i quali successivamente si veniva cancellati dalla lista. Attualmente questo criterio è stato rimosso. Anche le persone con invalidità del 100%, possono accedere alla graduatoria nel caso in cui abbiano una residua capacità lavorativa. 

Circolare Ministeriale – Ministero della Sanità Direzione generale servizi di medicina sociale – Ufficio handicappati e volontariato 11/02/1987 n. 3 

“L. 11 febbraio 1980, n.18, art.1. Compatibilità tra indennità di accompagnamento e svolgimento di attività lavorativa.”..

6 REQUISITI PER ISCRIVERSI ALLE LISTE DELLE CATEGORIE PROTETTE

Per potersi  iscrivere  occorre soddisfare alcuni requisiti:

  • avere almeno 15 anni;
  • non aver raggiunto l’età pensionabile;
  • essere disoccupati;
  • essere in possesso della certificazione di invalidità civile.

L’iscrizione presso il Servizio per l’Occupazione dei disabili è gratuita e può essere effettuata nel Centro per l’impiego della città nelal quale si ha la propria residenza.

L’iscrizione alla lista resta inoltre valida finché l’individuo disabile si trova in stato di disoccupazione oppure in una situazione lavorativa compatibile, ovvero:

  • il periodo di occupazione con contratto di lavoro subordinato non oltrepassa i 6 mesi;
  • il guadagno derivante dall’attività lavorativa, subordinata , non supera 8000 euro lordi in un anno;
  • il guadagno del lavoro autonomo svolto è inferiore a 4800 euro lordi in un anno;
  • l’attività lavorativa rientra nel settore dei progetti particolari.

Nel caso in cui non venga svolto alcun lavoro dipendente, l’individuo con disabilità iscritto in una lista di collocamento mirato deve presentarsi al Centro per l’Impiego con cadenza  annuale per confermare la sua disponibilità al lavoro. In caso non lo facesse, verrebbe depennato dalla graduatoria con conseguente eliminazione dalla lista.

7 COME ISCRIVERSI ALLA LISTA DI COLLOCAMENTO MIRATO.

Se l’individuo disabile desidera iscriversi alla lista di collocamento mirato ed è in possesso dei requisiti per farlo, dovrà seguire questa procedura:

  • presentarsi al Centro per l’Impiego della propria provincia e chiedere del servizio di collocamento obbligatorio;
  • partecipare al colloquio conoscitivo per far emergere caratteristiche personali e capacità lavorative;
  • dopo aver effettuato il colloquio, la commissione sanitaria integrata si occuperà di redigere una relazione conclusiva;
  • successivamente, la commissione convocherà il datore di lavoro per predisporre un progetto lavorativo su misura. Sono, inoltre, previsti dei percorsi formativi e dei supporti per chi ha disabilità psichiche o maggiormente compromettenti;
  • alla fine del processo, tenendo conto dei dati e delle caratteristiche emerse da tutti i richiedenti d’iscrizione, verrà formulata la graduatoria unica.

Sono state introdotte nuove norme e nuove procedure telematiche per la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro (DID). Norme e procedure che si applicano anche alle persone con disabilità che intendono avvalersi dei servizi del collocamento mirato, previsti dalla L 68/99.

8 GRADUATORIE DISABILI E CATEGORIE PROTETTE: ISTRUZIONI PER LA CONSULTAZIONE DELLE GRADUATORIE – LEGGE 68/99

Per gestire la necessaria privacy e visualizzare la propria posizione in Graduatoria Legge 68/99  effettuare un “TROVA” inserendo il proprio codice “ID PRIVACY”, reperibile sul proprio Certificato di Iscrizione  oppure richiedibile al proprio Centro per l’impiego.

In alternativa effettuare la ricerca effettuando un “TROVA” con il NUMERO ISCRIZIONE

Nonostante le leggi, un diritto che spesso rimane disatteso  in Italia è proprio il diritto al lavoro. Anche il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali  ammette che il collocamento non funziona; non funziona perché non si occupa dell’inserimento lavorativo degli iscritti, ma cura solo gli aspetti burocratici e amministrativi e non considera i lavoratori disabili come risorse produttive, ma solo un obbligo occupazionale.  Dopo la crisi economica e pandemica, infatti, serve una radicale riforma del collocamento delle persone, con un’adeguata formazione del personale e il coinvolgimento di tutte le parti sociali per il riconoscimento dei principi fondamentali della Costituzione Italiana.

.

Autore: Giuseppina Capalbo – Equipe Direzionale del Gruppo SVITATI47

Condividi:

Ultimi Articoli