BIMBI 0-3: i bimbi e i loro genitori

Rubrica dedicata ai bimbi con variazione dei cromosomi XY a cura di: Noemi Di Modugno

… ogni singolo gesto di cura, ogni azione svolta in modo efficace e consapevole influenza notevolmente il vissuto che il bambino avrà nei diversi aspetti della sindrome e diventa un elemento fondamentale di prevenzione, limitando o facendo si che addirittura alcuni dei sintomi non si manifestino, se fin da subito lo si sottopone a stimoli adeguati.

Quando arriva il referto dell’indagine prenatale di variazione dei cromosomi sessuali i genitori sperimentano una reazione di shock nel ricevere una notizia inaspettata a e sconcertante a cui non erano assolutamente preparati.

Inoltre, nella sindrome di Klinefelter, come per le altre condizioni di cui ci occupiamo, l’assenza di linee guida definite non rende facile a genitori e professionisti della salute programmare interventi; ci si limita ad aspettare il manifestarsi di problemi clinici rilevanti.

Il primo pensiero dei genitori è capire se il bambino avrà problemi a livello cognitivo e mentale: poi quando il bimbo viene alla luce il suo aspetto, il suo sorriso fuga ogni timore e, a meno che non subentrino problemi di salute, si va avanti in attesa di ciò che verrà; ma in realtà…

Cosa fare nei primi anni di vita?

In questa pagina troverete informazioni come sostenere fin da subito i piccoli, consapevoli che anche gli ultimi studi dimostrano come da zero a 12 mesi la mente cresce a ritmi vertiginosi e vengano prodotte un numero di sinapsi (collegamento tra neuroni) molto più grandi rispetto alle successive fasi di vita.

Cinquant’anni fa il neuroscienziato Eric R. Kandel fondò le neuroscienze moderne. Kandel scoprì come l’apprendimento dipende dalla nostra capacità di rinforzare le connessioni tra i neuroni, le cosiddette “sinapsi”, e non i neuroni stessi. Questa scoperta, che nel 2000 valse a Kandel il premio Nobel per la medicina e e gettò le basi per quello che oggi chiamiamo plasticità cerebrale.

La capacità di modificare incessantemente il nostro cervello in risposta alle esperienze, ha fatto si che venissero studiate e ottimizzate le esperienze di cura ai neonati come delle esperienze fondamentali di crescita fisica e mentale, basata su un’esperienza che vede i genitori “competenti” protagonisti e promotori del benessere del nascituro.

Salve a tutti i genitori che seguono questo sito!

Siamo Noemi Di Modugno e Sebastian, il mio primogenito, e insieme curiamo la pagina dedicata alle cure del neonato di questo sito. Viviamo ad Augusta, in provincia di Siracusa sebbene siamo romani entrambi. Seb è la mia guida sul campo pratico e senza di lui sarebbe davvero complesso basarsi soltanto sulla teoria delle cose: vedere i risultati di quello che sappiamo è davvero stupefacente!

Mi occupo di cure prossimali, ossia, quell’insieme di comportamenti e azioni (che nell’insieme chiameremo “accudimento”) che i genitori mettono in atto una volta che il loro bambino “atterra” tra le loro braccia..

Sono studentessa di psicologia: tutte queste cure genitoriali non possono che dare il risultato di uno stile genitoriale con cui mamma e papà allevano il loro bambino; avere una base importante di studio mi consente di poter parlare appunto di genitorialità, relazione, bisogni e capire meglio quando la mamma può trarre beneficio da percorsi dedicati..

Sono una Babywearing Educator: ho studiato e mi sono aggiornata con più scuole di babywearing (Centro Studi Scuola del Portare – Italianbabywearing School e ClauWi (esame finale in attesa di essere sostenuto causa covid), oltre ad aggiornamenti di insegnanti internazionali come Mel Cyrelle e Hedwich Veeman) per poter insegnare e seguire i genitori nel percorso di portare addosso i propri bambini: Una volta era la normalità saper legare sul proprio corpo i bambini, ma la tradizione si è persa con l’industrializzazione e la comparsa di mezzi di trasporto per neonati sempre più accessoriati e costosi, tanto da diventare simbolo di uno “status sociale”, a gran discapito di tutta la parte dedicata al contatto, alla relazione genitori-figlio, alla comunicazione e ascolto del bisogno del bambino, che tutto vorrebbe, fuorché stare lontano dal corpo di mamma e papà..

Sono Insegnante AIMI: ho studiato e conseguito l’esame per insegnare ai genitori a massaggiare il proprio bambino, a curare la relazione attraverso lo sguardo ed il contatto dei sensi che abbiamo a disposizione e che spesso utilizziamo al minimo delle loro potenzialità.

Inoltre, con il dott. Guido Viola ho appreso tecniche di handling del pancione e neonatali (in italiano tecniche di “maneggiamento”): entrare in contatto con il bambino nel  pancione già nelle diverse fasi della gravidanza, consente di porre delle solide basi per una sana relazione; per le mamme viene più facile, sentiamo i movimenti del bambino e sensazioni fisiche che ci ricordano costantemente la sua presenza; ma per i papà questo è più difficile, e partecipare a questo tipo di attività consente loro di prendere coscienza della vita che cresce, e che, quella vita, c’è anche grazie a loro..

Sono operatrice di acquaticità neonatale: mi sono formata con la concezione di gradualità dell’associazione sportiva BimbiPiù. L’acqua, elemento per eccellenza, è il primo elemento con cui ognuno di noi fa esperienza prima della nascita e che ritrova ogni giorno della vita sulla terra. E’importante saperlo sfruttare a proprio vantaggio per averlo come alleato quotidiano nell’accudimento del proprio bambino.

In seguito alla durata dell’allattamento vissuto con Sebastian, ho potuto aggiungere alle mie formazioni quella di mamma alla pari in allattamento (corso seguito con mammole.it). Entrando a contatto con mamme già nelle fasi della gravidanza ed incontrandole spesso subito dopo il parto soprattutto per incontri e consulenze sul babywearing, sentivo la necessità di approfondire ancor più le informazione che sapevo e avevo sull’allattamento. La mia figura è di affiancamento e di supporto, è gratuita e rimanda a figure competenti e professionali dell’allattamento in tutti quei casi in cui la mia formazione non deve arrivare. Per me è fondamentale che i confini professionali siano rispettati.

La mia figura sul territorio cerca di compensare la mancanza di associazioni e consultori che organizzino iniziative per le neo mamme: in team con altre figure professionali organizziamo corsi preparto multidisciplinari e momenti di incontro per mamme (fisico e/o online) in dolce attesa e per neomamme in cui potersi sentire accolte e non giudicate per un ruolo che stanno conoscendo giorno dopo giorno..

E se anche voi, mamme e papà, sentite vostre le informazioni di questo testo, contattatemi ai recapiti:

Cell: 340 692 5592 oppure dimodugnonoemi@gmail.com

Oppure seguitemi su facebook o su instagram.

Per partecipare al gruppo ed avere supporto di più figure professionali, o semplicemente per avere un luogo di discussione con altri genitori, vi aspetto su nidodicoccole.

Mi raccomando di rispondere alle domande!

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